I BANDITI 2010[07/02/2020]
I Banditi nascono nel giugno del 2010 da un ‘idea di Francesco Gaeta e Leonardo Parigi, i due dirigenti di riferimento a cui si è aggiunto un anno più tardi Andrea Bindi, allenatore della squadra ormai da nove anni. Francesco ricopre la carica di direttore sportivo mentre Leonardo quella di presidente. Tutti e tre sono anche giocatori.
È proprio Francesco Gaeta a raccontarci meticolosamente la storia di questa squadra: «tutto ebbe inizio nell’estate del 2010, quando fra amici decidemmo di partecipare al torneo estivo organizzato dalla Uisp presso Montefeltro. Ci accorgemmo fin da subito che il livello era molto alto e in quell’occasione concludemmo la manifestazione all’ultimo posto».
Questa sconfitta non intacca l’entusiasmo dei Banditi che allora ventiduenni, volevano proseguire il loro progetto: «abbiamo iniziato con il calcio a sette perché era una via di mezzo fra il calcio a cinque e quello a undici a cui tutti aspiravamo, il nostro tasso tecnico non è mai stato molto alto, in questi dieci anni ciò che ha sempre fatto la differenza è stata l’organizzazione: i componenti della rosa sono sempre puntuali alle partite, e per noi la presenza e il rispetto dell’impegno preso sono caratteristiche inderogabili».
Dopo tre anni da una costola dei Banditi calcio a sette si è venuta a creare anche un’altra squadra, quella dei Banditi calcio a cinque in quanto i ragazzi cominciavano ad essere troppo numerosi per una sola esperienza collettiva. L’idea in questo caso fu di Simone Banchetti e Andrea Bindi. Oggi si occupano del progetto Giovanni Gasperini e Luigi Arena.
Tornando alla storia del calcio a sette, dopo quel torneo estivo che poche soddisfazioni portò ai tesserati, si decise di accantonare la Uisp per partecipare ai tornei Opes. Un’esperienza durata otto anni e conclusasi soltanto nel 2017/2018: «sotto il profilo agonistico non ci sono state grandi vittorie: un secondo posto al torneo “Open” 2012 e la conquista del torneo estivo amatori nel 2013. Le vere soddisfazioni sono state raggiunte a livello umano: siamo ormai da dieci anni una realtà che si fonda principalmente su quattro pilasti principali: la continuità - infatti la squadra ha da sempre il suo zoccolo duro dentro e fuori dal campo – la coesione del gruppo, la costanza e la serietà. Sotto il profilo tecnico partivamo un gradino sotto a tante compagini, un divario che però abbiamo cercato di sanare attraverso il nostro più grande pregio: l’organizzazione. Chi nel corso degli anni ha preso sotto gamba la filosofia Banditi, purtroppo, ha dovuto rinunciare benché tecnicamente fosse un elemento valido. A noi non è mai interessato se sbagli un gol di fronte alla porta, conta molto di più l’onestà e il rispetto verso coloro i quali s’impegnano da dieci anni per questa squadra».
C’è una partita che più di ogni altra è ritenuta un “classico” dai Banditi ed è quella contro gli Sconvoltz; in modo particolare un incontro tra queste due squadre è passato alla storia: «stagione 2011/2012, Banditi – Sconvoltz sfida al vertice; loro partivano da una posizione di classifica più vantaggiosa ma noi non ci scoraggiammo. Esprimemmo un calcio di squadra e riuscimmo a vincere la partita 4 a 3 grazie ad un calcio di punizione del nostro presidente Parigi».
Con la stagione 2018/2019 i Banditi decidono di abbandonare l’Opes per passare al campionato Uisp «dopo otto anni la situazione si stava decisamente appiattendo e avevamo bisogno di trovare nuovi stimoli».
Il campionato d’esordio in Uisp è stato un crocevia fondamentale nella storia dei Banditi: penultimi durante tutto il girone d’andata sono riusciti, nella seconda parte di stagione, a riorganizzarsi chiudendo in zona play off. «Una partenza a rilento perché abbiamo dovuto sopperire alla costante mancanza di un portiere fisso. Ma nella seconda parte con la conferma di Fabio Brilli tra i pali, abbiamo ritrovato certezze imprescindibili che ci hanno portato a fare tante vittorie. La partita che ricordo con più gioia nella stagione d’esordio in Uisp è stata senza dubbio quella contro i Seven Fighters i quali all’andata vinsero a tavolino sfruttando un cavillo del regolamento mentre al ritorno persero per ben 6 a 1: avevamo dimostrato il nostro valore sul campo!».
Nella stagione corrente i Banditi gravitano in una posizione di classifica medio bassa anche se Gaeta si dice soddisfatto dal punto di vista organizzativo in quanto quest’anno hanno trovato fin da subito in Riccardo Tinì un punto di riferimento per la difesa della porta. C’è quindi grande speranza per la seconda parte del campionato infatti, anche se non riuscissero a qualificarsi per i play off potrebbero comunque accedere ad un girone più livellato.
Il luogo di ritrovo e aggregazione post-partita dei Banditi è la pizzeria il Parco presso viale Mecenate: «nel 2010 eravamo tutti ragazzi di ventidue anni, oggi siamo cresciuti e le incombenze private sono sicuramente cambiate. A volte dopo una giornata di duro lavoro si ha la voglia di tornare a casa ma nonostante ciò ognuno di noi cerca di onorare sempre la cena tra amici perché anche l’extra campo è fondamentale».
La rosa dei Banditi 2019/2020.
PORTIERI: Riccardo Tinì, Luigi Arena (dirigente – accompagnatore), Lorenzo Dini, Fabio Brilli.
DIFENSORI: Andrea Bindi (allenatore e giocatore), Tommaso Liparulo, Marco Santoni, Gabriele Tognozzi, Giacomo Gorgoni, Andrea Rubechini, Matteo Stella, Francesco Goracci.
CENTROCAMPISTI: Francesco Gaeta (vice presidente e direttore sportivo), Filippo Lomarini, Omero Ortaggi, Iacopo Salvietti, Niccolò Capaccioli, Gian Maria Sereni, Matteo Liparulo, Leonardo Conti, Andrea Peruzzi, Marco Baglioni.
ATTACCANTI: Lorenzo Parigi (presidente), Giovanni Gasparini.
Scritto da
Redazione Uisp
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