ATLETICO UBUNTU[03/11/2014]
L’Atletico Ubuntu partecipa al campionato Uisp : lo Sportpertutti mezzo di integrazione
Il calcio Uisp ancora una volta si propone come mezzo di integrazione. La squadra dell’Atletico Ubuntu , composta per lo più da giocatori con lo status di rifugiati politici e anche da giocatori aretini , partecipa al campionato di seconda categoria del calcio a 11 della Uisp di Arezzo. Intanto il nome : ubuntu è una tipica espressione della lingua Bantu che richiama alla fratellanza e alla pace tra i popoli. Diego D’Ippolito è l’ideatore del progetto, progetto sportivo ma soprattutto di integrazione, sostenuto da Arci e da L’albero del pane . L’ Atletico Ubuntu giocherà nel girone che comprende squadre della Valdichiana e di Arezzo. E’ una delle 97 formazioni che si affronteranno nei 7 campionati in questa stagione sportiva 2014/2015, ma per la Uisp non è una squadra qualsiasi. Si tratta di 25 giovani provenienti soprattutto da Gambia , Costa D’ Avorio, Mali , Nigeria, paesi in conflitto che hanno costretto i giocatori africani ad imbarcarsi dalla Libia per approdare sulle coste italiane. Sono di età compresa tra i 18 e i 30 anni, costretti a fuggire da storie tragiche e violente in cerca di una nuova possibilità di vita. Lo sport , in questo caso il calcio , quando non è inquinato da logiche di interesse o da comportamenti esasperati , torna ad esprimere valori positivi e diviene un formidabile veicolo di aggregazione e di integrazione. La Uisp è l’ associazione dello sportpertutti e da sempre pone questi valori al centro della propria idea di pratica sportiva, così questi ragazzi che incontrano , a causa del proprio status , difficoltà nel poter praticare sport, trovano nella Uisp l’ opportunità di partecipare. Questa partecipazione consente di mettere in pratica un ‘ulteriore iniziativa di inclusione che si aggiunge ad altre manifestazioni che ormai da anni vengono promosse dal comitato della Uisp di Arezzo su questi temi, come ad esempio “ Un Pallone per la Pace” , torneo multietnico di calcio a 5. Un grandissimo in bocca al lupo , allora , all’Atletico Ubuntu che fra pochi giorni debutterà nel panorama del calcio a 11 della UISP. Abbiamo contattato per l’occasione l’allenatore Emiliano Bianchi. Giocatore di grande livello che ha sposato la causa di questo importantissimo progetto.
D. Emiliano Bianchi quali sono i valori che lo hanno portato a diventare l’allenatore di questa squadra così speciale?
R. Sono stato contattato da Diego, che mi ha illustrato il progetto e mi ha proposto questa collaborazione. I valori dell'integrazione , dell'unione e della solidarietà sono state le principali motivazioni che mi hanno portato ad aderire a questa bellissima causa, unite alla passione per lo sport ed in particolare per il calcio. Non potendo dedicarmi a tempo pieno a questa attività ho chiamato in causa anche Giacomo Ravera, che si è occupato con competenza e passione della preparazione tecnica della squadra.
D. Che apporto darà a questi ragazzi? Quale sarà il suo modo di approcciarsi a loro?
R. Lo scopo principale di questo progetto sarà l'integrazione. Non verrà preteso altro dai ragazzi se non la voglia di condividere un'esperienza di gruppo e coesione, senza alcuna pretesa in merito ai risultati. Non sarà facile conciliare le diverse anime che compongono questo gruppo, a partire dalle differenze linguistiche. Ma il calcio può in questo caso trasformarsi da esasperato fenomeno culturale a vettore utile ad abbattere molte barriere; sulla voglia di divertirsi e conoscere realtà umane e culturali diverse ,di conservare la propria identità accogliendo allo stesso tempo le diversità, verrà costruita la base di quest'annata.
D. Cosa rappresenta in questo periodo storico particolare una squadra come l’Atletico Ubuntu?
R.Il fenomeno dell'integrazione da che mondo è mondo rappresenta un tema estremamente delicato, in particolare nell'era della globalizzazione, vista anche la difficoltà socio-economica che la cultura occidentale sta vivendo. E' necessario a mio avviso comprendere le cause di determinati fenomeni, e non attribuire al migrante il ruolo di "capro espiatorio" di turno , finendo per creare un clima di ghettizzazione deleterio per tutti. L'atletico ubuntu si propone esattamente questo: creare un punto d'incontro, in cui conoscere e comprendere l'altro, valorizzare le diversità e al contempo andare oltre ad esse,utilizzando lo sport come comune denominatore . La mia speranza è che i ragazzi ogni settimana riescano a trasmettere alle squadre che incontreremo sul campo un esempio di come lo sport possa essere motivo di incontro e non di scontro, di divertimento e non di frustrazione, visto che purtroppo anche nei campionati minori certi valori positivi sono andati persi in nome del risultato e della competizione esasperata.
Scritto da
Giorgio Fucini
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